sabato 15 dicembre 2012

Conferenza prof. POLLI

Allo Speleovivarium Erwin Pichl sono nate numerose piantine di Phyllitis scolopendrium, nota anche come Asplenium scolpenrium, un tipo di felce legata in particolare modo ai luoghi freschi ed umidi conosciuta dagli speleologi perchè è una pianta che si sviluppa all'ingresso delle cavità carsiche. Ora le piantine germogliate allo Spelovivarium potranno essere reimmesse in natura dove situazioni di stress ambientale le hanno estromesse.  
Per conoscere meglio le piante che vivono nei particolari ambienti carsici all’ingresso delle grotte il professor Elio Polli esperto botanico e grande appassionato dell'ambiente carsico ha tenuto un'interessante conferenza, illustrando le principali caratteristiche della piante criptofile e la loro diffusione nel nostro territorio. L'appuntamento si è tenuto venerdì 14 dicembre alle ore 18,30 allo Spelovivarium Erwin Pichl. 
La Società Adriatica di Speleologia organizzerà nella stessa sede dello Speleovivarium, domenica 16 dicembre con inizio alle ore 10.30, un laboratorio gratuito rivolto a bambini e famiglie. Con il coordinamento della biologa dott.ssa Federica Papi e l'assistenza degli operatori dello Spelovivarium, saranno scelti e reimpiantati i giovani esemplari di felce destinati alla reintroduzione in ambiente naturale. 














Il relatore prof. Elio Polli (Foto Maizan)

martedì 20 novembre 2012

Articolo JAMNARKULT

Sul quotidiano IL PICCOLO è uscito, anche se in leggero ritardo, un articolo riguardante la vittoria dell'Adriatica al concorso intitolato JAMNARKULT, dedicato ai video su argomenti legati alla natura e al mondo delle grotte.
Come già pubblicato sulle News in data 22 ottobre 2012, il premio finale è stato vinto da Edgardo Mauri, con il suo documentario intitolato "Proteus evolution".
L'articolo riporta le notizie principali legate all'evento, anche se con uno sbaglio non di poco conto: indica come vincitore il nostro Marco Restaino, invece del bravissimo Edgardo Mauri.
Marco è uno speleologo instancabile e preparato, ma il merito questa volta va tutto al "mitico" Edgardo, uno degli elementi trainanti dello Speleovivarium e dell'attività didattica e divulgativa della SAS.



sabato 17 novembre 2012

Video sulla divulgazione speleologica

Il giorno 8 novembre, all’interno della manifestazione intitolata “Le grotte del Carso, Tesori da svelare. Speleologia, Scuole e Turismo”, si è svolto un tavolo tecnico dal titolo “Il Carso fa scuola”.
Ora sono finalmente disponibili i video di questa iniziativa, che vedono protagonisti anche alcuni soci della SAS.

Il primo video vede la presentazione del presidente delle Federazione Speleologica Triestina Furio Premiani e quindi (dal minuto 2:50) un intervento del nostro Edgardo Mauri.


Il secondo video vede il contributo di Isabella Abbona dello Speleovivarium.


Il terzo video riguarda, invece, l’attività divulgativa della Società Adriatica di Speleologia e dello Speleovivarium, presentata da Federica Papi.



sabato 10 novembre 2012

Tesori da svelare

Nei giorni da giovedì 8 a domenica 11 novembre, si è svolta - presso il Palazzo del Ferdinandeo – l’iniziativa intitolata Le grotte del Carso, Tesori da svelare. Speleologia, Scuole e Turismo”.
Tale evento voleva essere una vetrina proposta a tutti coloro che non conoscono la speleologia e che, in qualche modo, hanno la voglia e la curiosità di avvicinarsi a quel meraviglioso mondo delle grotte che fa parte integrante del territorio così vicino a casa nostra. La stessa parola “Carso” ci suggerisce che lo studio del carsismo, e quindi della stessa speleologia, ha avuto i suoi natali proprio nelle nostre terre.
L’Adriatica ha partecipato, assieme agli altri gruppi della Federazione Speleologica Triestina, con l’allestimento di un piccolo stand informativo, vari banner, e l’organizzazione di visite all’abisso di Trebiciano ed allo Speleovivarium.

Lo stand dell'Adriatica (Foto Maizan)

Laboratorio didattico con i bambini (Foto Maizan)


martedì 16 ottobre 2012

Aggiornamento Luftloch 2/2012

Non passa nemmeno un mese, nel quale ci siamo felicemente e fortunatamente distratti nell’esplorazione della risorgiva posta sotto il monte Sart, a Tamaroz in Val Raccolana, e finalmente arriva la tanto desiderata pioggia.
Cadono più di 100 mm in Slovenia e la primissima mattina del 16 ottobre 2012, nelle grotte di San Canziano, il Timavo da pochi metri cubi al secondo ne inizia a scaricare di colpo sino a quaranta.
L'effetto si ripercuote nel sottosuolo in tempi brevi: la grotta Lazzaro Jerco - dalle 10:00 alle 15:00 - fa sentire il suo soffio d’aria a 60 km/h e alla Luftloch si raggiungono i 30 km/h alle 14:30, e quindi si decide di scendere.
Dopo un’ora siamo sul fondo e, già a 30 m di distanza dalla fessura finale, il rimbombare di quanto ci aspetta si fa sentire vigoroso.
Ci saremmo aspettati che l'aria spinta dalla piena uscisse a destra o a sinistra nel meandrino terminale, mentre i nostri occhi increduli hanno avuto bisogno di qualche minuto per abituarsi e accettare lo spettacolo unico della natura cui stavamo assistendo. 

Quanto prima pubblicheremo la descrizione e le immagini del fenomeno a cui abbiamo potuto assistere.

domenica 14 ottobre 2012

Congiunzione REAL-ROLO

Con il fuoristrada si risparmia una bella fatica su per la pista del Canin, ed è possibile posteggiare proprio sotto la parete del Bilapec.
In quattro, Rocco Romano, Eugenia Mattiello (Jenni), Riccardo Ostoich (Vanda) e Sandro Tarsi (Siba), s’inizia la discesa con l’obiettivo di collegare – se possibile – l’abisso REAL con il ROLO. Saliti all’ingresso superiore (REAL) in due, si punta a scendere il pozzo sul quale ci si era fermati la volta precedente, mentre gli altri disarmano il materiale in parete.
Rocco e Jenni iniziano a rilevare, e il grande pozzo si rivela per quelle che sono le sue eccezionali dimensioni: una sezione media di 20 x 20 m, con una profondità complessiva di 204 m.
Giunti sul fondo, si può constatare la bontà dei rilievi fatti finora: come predetto a tavolino, alla base del salto ci si ritrova nel ROLO in corrispondenza del vasto ambiente denominato “sala del dildo di Adriano”, a -404 m di profondità.
Si tratta del record personale di Jenni e quindi si festeggia.  
Inizia la lenta risalita lungo il ROLO, completando una bella traversata.
Attualmente, le parti topografate del ROLO e del REAL portano il complesso alla profondità di –650 m. Quindi, in corrispondenza del fondo non ancora rilevato, la profondità raggiunta dovrebbe essere più o meno di -720/730 m, con più di 4 chilometri di sviluppo da aggiungere a quello (già enorme) dell’abisso Gortani.


Vedi anche le notizie pubblicate in data 22/07/2012, 29/07/2012, 19/08/2012 e 23/09/2012.

martedì 9 ottobre 2012

Segnalati carri funebri nella galleria

Sul quotidiano locale IL PICCOLO si parla nuovamente di cavità artificiali. La scusa è, questa volta, la notizia della presenza di alcuni carri funebri ippotrainati nella galleria antiaerea di viale D'Annunzio. Non è certo una novità, il giornale ne ha parlato altre volte, ma si continua a riproporre il mistero di chi abbia nascosto i carri nel sotterraneo e si insiste sull'assurdità che delle pregevoli opere in legno scolpito siano lasciate marcire nel sottosuolo. In ben due punti dell'articolo viene citata la Società Adriatica di Speleologia.
Già nei primi anni ottanta avevamo completato la documentazione della galleria di viale D'Annunzio e, in tale occasione, avevamo segnalato - anche sul quotidiano locale - la presenza dei carri. Tale notizia, corredata da varie fotografie, è stata poi ripresa in ben 4 libri pubblicati e disponibili in città. Appare strano, quindi, che qualcuno parli nuovamente di misteri e segreti: la realtà è chiara e visibile a tutti, ovvero un mucchio di legname marcio e disfatto un tempo appartenente a più carri funebri ippotrainati. Certo è molto triste che ciò sia avvenuto e che in qualche decina di anni (probabilmente sono stati portati nella galleria alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso) nessuno si sia presa la briga di recuperarli, ma certo - oggi - è troppo tardi.


























Per gli interessati, si ricorda che in data 11 ottobre 2012 è uscito, sempre sul quotidiano IL PICCOLO, un secondo articolo che affronta nuovamente l'argomento "carrozze funebri".




domenica 30 settembre 2012

Suolo e sottosuolo

La Società Adriatica di Speleologia ha organizzato un’iniziativa divulgativa e di promozione intitolata “Suolo e sottosuolo tra natura e cultura - La vita nel suolo sopra e sotto”.

Sabato 29 settembre, presso lo Speleovivarium Erwin Pichl alle ore 18, si è tenuto il concerto di apertura del complesso Neighbours e la proiezione del video didattico “Proteus evolution”.

Domenica 30 settembre, in Piazza Carlo Alberto dalle ore 10 alle 16, sono stati organizzati interventi e giochi per bambini e famiglie per scoprire i segreti del sottosuolo della piazza, con
laboratori aperti a tutti, arricchiti da pannelli e modelli tridimensionali.


sabato 29 settembre 2012

Articolo su Il Piccolo

La stampa parla di ancora noi.
Sull'edizione del 29 settembre 2012 del quotidiano locale Il Piccolo, a pag. 33, è apparso un articolo che riguarda l'attività dell'Adriatica.
Tratto da uno scritto di Marco Restaino, l'articolo descrive le ultime esplorazioni condotte da Rocco Romano e Lorenzo Slama che hanno portato alla scoperta della grande risorgiva del monte Sart, presso Tamaroz in val Raccolana.


martedì 25 settembre 2012

Grotte irlandesi

Nel corso di un recente viaggio sono state visitate alcune grotte turistiche dell'Irlanda.
In particolare è stata percorsa la Doolin Cave, nella regione del Burren lungo la costa ovest dell'isola. Si tratta di una cavità formata da stretti cunicoli e da alcune caverne che, per le caratteristiche presentate normalmente dalle grotte irlandesi, gli speleo locali considerano particolarmente bella e spettacolare. Eravamo quindi molto curiosi di vedere la Great Stalactite sita in una grande caverna, ma devo dire che l'impressione finale è stata alquanto deludente. La grande concrezione, l'unica di tutta la grotta, è una bella stalattite lunga circa 7 m. Sicuramente un'eccezione per l'Irlanda, ma non particolarmente entusiasmante per i frequentatori del Carso. La grande sala, poi, sarà stata lunga 20 metri ed alta non più di 14. Bisognerebbe quindi portare gli speleologi del luogo a visitare la grotta Gigante, la caverna Lindner a Trebiciano o gli ampi vani della grotta Impossibile, per spiegare loro cosa vuol dire "grande caverna".
Abbiamo visto, comunque, cosa vuol dire per gli Irlandesi una grotta turistica: poco da vedere nel sottosuolo (vani in maggior parte scavati e disadorni) ma grande pubblicità, molta enfasi nelle descrizioni e tanti servizi all'esterno.


The Great Stalactite (Foto Guglia)

domenica 23 settembre 2012

"Pochi ma Boni" in REAL


Sono in tre (Rocco, Jenni e Siba) con l’intento di allargare la strettoia a –200 m per scendere il pozzo sul quale ci si era fermati la volta precedente, in REAL.
Risalita la parete, viene filata una corda nuova lasciata all’ingresso l’ultima volta e, con grande disappunto, si può notare come qualche simpatico animaletto ha ben pensato di farci colazione, rosicchiando la calza e portando l’anima a vista in più punti.
A parte questo inconveniente, si scende veloci e si arriva subito a –200 m dove si comincia ad allargare il cunicolo. Disponendo di 2 batterie per il trapano, si decide di dedicarne una allo scavo e l’altra per proseguire nell’esplorazione.
Relativamente alla disostruzione, il meandrino che segue alla strettoia porta a un pozzo, dove i tre esploratori si riuniscono con i sacchi di materiale.
Predisposto l’attacco della corda, Rocco inizia a scendere e, dopo pochi metri, il pozzo si fa sempre più ampio. Si deve continuamente pendolare alla ricerca della parete per armare, finché non finisce la corda di 120 m.
Scende quindi Siba con l’altra corda e da questo punto in poi la posizione dei frazionamenti sarà decisa dai segni lasciati dai denti del simpatico roditore. Comunque il pozzo si fa progressivamente più stretto, ma sempre di dimensioni notevoli. Oltrepassata una finestra molto interessante, Rocco viene abbandonato dalla batteria del trapano, e quindi si risale completando il rilievo della parte visitata.
Il giorno dopo sovrapponendo i rilievi del ROLO e del REAL, risulta evidente che finiremo nella “sala del dildo di Adriano” a –400 circa…


Vedi anche le notizie pubblicate in data 22/07/2012, 29/07/2012 e 19/08/2012.

sabato 22 settembre 2012

Vittoria al JAMNARKULT

Tutto nasce un paio di mesi fa, quando il comitato organizzativo delle grotte e parco di San Canziano ci invitò a presentare un piccolo elaborato attinente alla divulgazione didattica della speleologia.
L'offerta a partecipare ad una loro rassegna nasce dall'iniziativa di Borut Lozei, uno dei responsabili delle grotte di San Canziano, con il quale la Società Adriatica di Speleologia ha stretto ormai da anni rapporti di collaborazione.
Il concorso - che si e' svolto a Matavun presso Divacia, località nel parco delle grotte riconosciuto patrimonio mondiale dell' umanita'dall'Unesco- è lo JAMNARKULT, festival del film e documentario di grotta, natura e cultura, di Scocjanske Jame, nell'ambito del quale numerosi enti, associazioni speleologiche, professionisti indipendenti e addirittura reti televisive (una ventina circa i filmati proiettati in totale) hanno presentato i propri video-documentari inerenti il mondo del sottosuolo.
Per il sodalizio dell'Adriatica è stato un onore ricevere l'invito al concorso, ma, vista la professionalità e le esperienze nel campo degli altri partecipanti, si è deciso di intervenire con un breve  video purchè proiettato fuori concorso.
In poche settimane è nato "Proteus evolution", da un' idea di Edgardo Mauri, a cui hanno collaborato Alberto Maizan e Luciano Longo.
Il video, unico in inglese, della durata di quasi quindici minuti, è frutto di una laboriosa ricerca a livello globale di dati ed immagini relative al Proteo, animale simbolo delle acque del sottosuolo carsico locale.
Si è evidenziato il parallelismo tra il Proteo e del suo parente più stretto vivente in Nord America, il Necturus. Ambedue discendono dal "proto-proteo" che viveva milioni di anni fa in un territorio che solo "geologicamente di recente" si è suddiviso creando la geografia dei continenti ora nota a tutti. Nelle nostra area l'antenato comune, a causa probabilmente di problemi climatici come le glaciazioni, si è rifugiato nelle grotte, modificando il suo aspetto e le abitudini, diventando quello che oggi conosciamo come Proteo.
In America altre particolari situazioni hanno portato il "proto-proteo" a diventare Necturus, un anfibio non di grotta, ma adattato alle fredde acque, che dal fondo dei laghi solo di notte si spinge in prossimità della superficie.
Immagini dunque ricevute in prestito da studiosi del settore d'oltre oceano, dalla Slovenia, ma anche girate allo Speleovivarium dell'Adriatica a Trieste, ed alcune sequenze concesse dalla casa di produzione triestina "Fantastificio". In più dei brani di sottofondo creati per l'occasione dal gruppo musicale Neighbduts  di Trieste.
Il tutto senza pretese....infatti  immaginare la nostra sorpresa quando anzichè esser fuori concorso ci siamo ritrovati a  gareggiare in una delle tre giornate, nelle quali ad ogni relativa serata si premiava un video che sarebbe andato in finale.
E l'impensabile sorpresa, poi, nel vincere dapprima la serata, e successivamente addirittura il premio finale!
Diverse le motivazioni che hanno portato la giuria della manifestazione a premiare "Proteus evolution": la sinteticita' del prodotto, che, nulla togliendo all'alto valore didattico del lavoro, affronta in maniera chiara i diversi e difficili argomenti dalle origini all'evoluzione e specializzazione di alcuni animali; l' importanza delle aree carsiche a livello mondiale e la loro salvaguardia, anche per tutelare i particolari ecosistemi che vi ospitano.
Oltre a queste tematiche cosmopolite, una particolare attenzione riservata all'area nelle quali viviamo, il Carso classico, le nostre grotte, e gli straordinari ed unici animali che  li rappresentano, in primis il Proteo.

Edgardo Mauri con il meritato premio

Il vincitore con gli organizzatori della manifestazione
























Il trofeo in palio vinto dalla SAS