martedì 16 ottobre 2012

Aggiornamento Luftloch 2/2012

Non passa nemmeno un mese, nel quale ci siamo felicemente e fortunatamente distratti nell’esplorazione della risorgiva posta sotto il monte Sart, a Tamaroz in Val Raccolana, e finalmente arriva la tanto desiderata pioggia.
Cadono più di 100 mm in Slovenia e la primissima mattina del 16 ottobre 2012, nelle grotte di San Canziano, il Timavo da pochi metri cubi al secondo ne inizia a scaricare di colpo sino a quaranta.
L'effetto si ripercuote nel sottosuolo in tempi brevi: la grotta Lazzaro Jerco - dalle 10:00 alle 15:00 - fa sentire il suo soffio d’aria a 60 km/h e alla Luftloch si raggiungono i 30 km/h alle 14:30, e quindi si decide di scendere.
Dopo un’ora siamo sul fondo e, già a 30 m di distanza dalla fessura finale, il rimbombare di quanto ci aspetta si fa sentire vigoroso.
Ci saremmo aspettati che l'aria spinta dalla piena uscisse a destra o a sinistra nel meandrino terminale, mentre i nostri occhi increduli hanno avuto bisogno di qualche minuto per abituarsi e accettare lo spettacolo unico della natura cui stavamo assistendo. 

Quanto prima pubblicheremo la descrizione e le immagini del fenomeno a cui abbiamo potuto assistere.

domenica 14 ottobre 2012

Congiunzione REAL-ROLO

Con il fuoristrada si risparmia una bella fatica su per la pista del Canin, ed è possibile posteggiare proprio sotto la parete del Bilapec.
In quattro, Rocco Romano, Eugenia Mattiello (Jenni), Riccardo Ostoich (Vanda) e Sandro Tarsi (Siba), s’inizia la discesa con l’obiettivo di collegare – se possibile – l’abisso REAL con il ROLO. Saliti all’ingresso superiore (REAL) in due, si punta a scendere il pozzo sul quale ci si era fermati la volta precedente, mentre gli altri disarmano il materiale in parete.
Rocco e Jenni iniziano a rilevare, e il grande pozzo si rivela per quelle che sono le sue eccezionali dimensioni: una sezione media di 20 x 20 m, con una profondità complessiva di 204 m.
Giunti sul fondo, si può constatare la bontà dei rilievi fatti finora: come predetto a tavolino, alla base del salto ci si ritrova nel ROLO in corrispondenza del vasto ambiente denominato “sala del dildo di Adriano”, a -404 m di profondità.
Si tratta del record personale di Jenni e quindi si festeggia.  
Inizia la lenta risalita lungo il ROLO, completando una bella traversata.
Attualmente, le parti topografate del ROLO e del REAL portano il complesso alla profondità di –650 m. Quindi, in corrispondenza del fondo non ancora rilevato, la profondità raggiunta dovrebbe essere più o meno di -720/730 m, con più di 4 chilometri di sviluppo da aggiungere a quello (già enorme) dell’abisso Gortani.


Vedi anche le notizie pubblicate in data 22/07/2012, 29/07/2012, 19/08/2012 e 23/09/2012.

martedì 9 ottobre 2012

Segnalati carri funebri nella galleria

Sul quotidiano locale IL PICCOLO si parla nuovamente di cavità artificiali. La scusa è, questa volta, la notizia della presenza di alcuni carri funebri ippotrainati nella galleria antiaerea di viale D'Annunzio. Non è certo una novità, il giornale ne ha parlato altre volte, ma si continua a riproporre il mistero di chi abbia nascosto i carri nel sotterraneo e si insiste sull'assurdità che delle pregevoli opere in legno scolpito siano lasciate marcire nel sottosuolo. In ben due punti dell'articolo viene citata la Società Adriatica di Speleologia.
Già nei primi anni ottanta avevamo completato la documentazione della galleria di viale D'Annunzio e, in tale occasione, avevamo segnalato - anche sul quotidiano locale - la presenza dei carri. Tale notizia, corredata da varie fotografie, è stata poi ripresa in ben 4 libri pubblicati e disponibili in città. Appare strano, quindi, che qualcuno parli nuovamente di misteri e segreti: la realtà è chiara e visibile a tutti, ovvero un mucchio di legname marcio e disfatto un tempo appartenente a più carri funebri ippotrainati. Certo è molto triste che ciò sia avvenuto e che in qualche decina di anni (probabilmente sono stati portati nella galleria alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso) nessuno si sia presa la briga di recuperarli, ma certo - oggi - è troppo tardi.


























Per gli interessati, si ricorda che in data 11 ottobre 2012 è uscito, sempre sul quotidiano IL PICCOLO, un secondo articolo che affronta nuovamente l'argomento "carrozze funebri".