mercoledì 30 marzo 2016

Lindner in scena allo Speleovivarium

Anton Friedrich Lindner. Una storia triestina di acqua, grotte e disavventure.

In occasione del 175° anniversario della scoperta della Grotta di Trebiciano, la Società Adriatica di Speleologia organizza un incontro intitolato “Anton Friedrich Lindner. Una storia triestina di acqua, grotte e disavventure”. In tale occasione, Paolo Guglia proporrà una presentazione multimediale relativa alla situazione di Trieste nella prima metà del 1800, con particolare riguardo all’approvvigionamento idrico della città e del Carso, e al mondo delle grotte. Si parlerà di Lindner, come uomo e come innovativo ricercatore, riportando informazioni legate alle sue indagini e alla sua più importante scoperta, senza escludere gli aspetti connessi al riconoscimento postumo del suo lavoro e dei relativi costi.
Si tratta di una vera e propria "storia triestina" di altri tempi, caratterizzata da diverse ambientazioni e protagonisti, grazie alla quale si cercherà di fare luce su uno dei padri della speleologia moderna. La vicenda legata alla scoperta della Grotta di Trebiciano è infatti considerata, nonostante l’epilogo amaro, uno dei capitoli più rilevanti della speleologia locale, disciplina che oggi risulta ben avviata ma che in quegli anni vedeva appena la luce, in un periodo dove le imprese di un uomo dipendevano più dalle sue reali capacità, che dalle poche attrezzature allora disponibili.

L’evento, proposto in collaborazione con il Museo civico di Storia Naturale, si terrà venerdì 8 aprile alle ore 18.30 presso lo Speleovivarium Erwin Pichl di via Reni 2/c. E’ garantito l’ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti.


Nel fiume della notte

"Nel fiume della notte", il nuovo libro di Pietro Spirito presentato a 329 metri di profondità Eventi a Trieste
Domenica 10 aprile, ore 9.30, la Società Adriatica di Speleologia, il Club Alpinistico Triestino, le Guide speleologiche del Friuli Venezia Giulia, Ediciclo Editore e l’Associazione Culturale Bottega Errante vi invitano negli abissi della terra, a 329 metri di profondità, per la presentazione del libro di Pietro Spirito

“Nel fiume della notte”

Un viaggio con l’autore, sul fondo dall’Abisso di Trebiciano (Carso Triestino), in una delle grotte più profonde dove il misterioso fiume Timavo, protagonista del libro, fa la sua apparizione.
Il “fiume della notte” è uno dei luoghi più affascinanti al mondo, da oltre due secoli oggetto di studi ed esplorazioni. Da Strabone a Virgilio e fino ai giorni nostri, il fiume fantasma non ha mai smesso
di alimentare storie, miti, leggende, religioni.
Dalle sue sorgenti, nei boschi della Croazia, fino alle risorgive e alle foci nel mare Adriatico, vicino Trieste, il suo percorso si snoda attraverso tre Stati: Croazia, Slovenia e Italia in gran parte sottoterra, facendo la sua comparsa sul fondo di alcuni fra gli abissi più profondi d’Europa, ma il suo sviluppo completo è a tutt’oggi ignoto.

COME PARTECIPARE
La partecipazione all’escursione è a numero chiuso (max 20 persone).
Il fondo dell’abisso si raggiunge tramite discesa lungo la Ferrata Adriatica, circa duecento metri di scale metalliche munite di cavo di sicurezza, da scendere e risalire contando solo sulle proprie forze. L’escursione è perciò riservata a persone di buona resistenza fisica in grado di affrontare l’equivalente di una via ferrata in montagna.
La temperatura nella grotta è costante, intorno ai 12°C. A seconda delle condizioni l’escursione dura 5/6 ore, compreso il tempo della presentazione del libro. I partecipanti saranno accompagnati da guide speleologiche professioniste.
Ritrovo nella piazzetta di Trebiciano (frazione carsica del comune di Trieste), da dove si raggiunge in 15 minuti a piedi l’ingresso della cavità.
La presentazione avverrà anche in caso di pioggia e sarà corredata dalla proiezione di immagini.

venerdì 25 marzo 2016

La CO2 e le grotte

Tutti conoscono l'importanza del diossido di Carbonio (CO2) nella modellazione del paesaggio carsico e nella creazione delle cavità naturali nelle quali confluisce l'acqua meteorica, risorsa essenziale che consente la vita.
In grotte profonde dotate di un solo ingresso, nelle quali non permane un rilevante ricambio delle masse d'aria, si verifica spesso uno standard di concentrazione del CO2 pari o superiore all'1%.
L'oggetto dell'indagine avviata recentemente dalla SAS è stato quello il porre le basi per una ricerca qualitativo-quantitativa del CO2 nelle cavità naturali del Carso Classico.

Si tratta di un importante lavoro che, per il momento, ha riguardato solamente alcune grotte dell'altipiano.
L'arteficie di questa indagine è stato il nostro presidente Sergio Dambrosi, che ha scelto questo argomento per la sua tesi di laurea in geologia.
L'indagine è stata condotta rilevando la concentrazione contemporanea di O2 e CO2 nella fase gassosa, verificando poi la congruenza tra O2 misurato e quello atteso, sottraendo la percentuale di CO2 accertato.

Sergio Dambrosi ha voluto che la sua ricerca fosse accessibile e disponibile a tutti; una copia della tesi è quindi liberamente scaricabile dal sito della SAS (vai alla pagina dedicata).



lunedì 21 marzo 2016

Speleovivarium: domenica dedicata al Proteo

Domenica di Pasqua 27 marzo lo Speleovivarium Erwin Pichl via Reni 2/c resterà aperto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.
Lo Speleovivarium si apre nel sottosuolo del colle di San Vito in un bunker usato come rifugio civile nella seconda guerra mondiale ed ospita un museo unico nel suo genere.
Il visitatore può vedere da vicino, ed in ambienti perfettamente ricostruiti, l’estremo mondo delle grotte, scoprendo la moltitudine di specie animali che popolano le tenebre e gli straordinari adattamenti imposti dall’evoluzione. Biologia, geologia, formazione delle grotte, speleologia e sotterranei artificiali sono alla portata di ogni visitatore.
In collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, domenica 27 marzo, una speciale visita guidata nelle gallerie dello Speleovivarium ci porterà a conoscere meglio il Proteo. Questo straordinario abitatore delle tenebre un po’ drago un po’ gollum, è stato studiato ormai da 300 anni in natura e nei laboratori, esso è noto con il nome di Proteè, Olm, Človeška ribica, Močeril, Macarat e scientificamente è classificato come Proteus anguinus Laurenti 1768.
In questo primo appuntamento dedicato all’unico vertebrato esclusivo delle grotte, ci avvicineremo agli autori che lo hanno studiato e ai metodi usati per osservarlo. Mostreremo, inoltre, la sua eccezionale struttura e il suo ciclo riproduttivo. Altri appuntamenti seguiranno per far conoscere questo piccolo drago vero principe delle tenebre ed abitatore eccezionale delle acque sotterranee del Carso Dinarico, dal fiume Isonzo (Soča River) nel nord-est, fino al fiume Trebišnjicain nel sud-est, al confine con il Montenegro(Črna Gora).
Dopo la visita guidata e la proiezione, una speciale attività ludico-laboratoriale porterà bambini e adulti alla ricerca delle sfere del drago nascoste nel museo, il cui contenuto  sarà veramente una sorpresa…
L'iniziativa avrà una durata di circa 100 minuti, con inizio alle ore 10 e alle ore 15; ingresso visita e laboratorio gratuito.
Possibili prenotazioni ed informazioni scrivendo alla mail speleovivarium@email.it - Vedi il sito www.sastrieste.it - Cell. n. 3491357631.




Scarica il volantino con i link diretti ai siti dei musei.


Festa di Laurea

E' con gioia ed orgoglio che comunichiamo a tutti che il nostro "storico" presidente Sergio Dambrosi è da oggi Dottore in Geologia.
Da sempre attratto dai meccanismi della fisica naturale, affascinato dall'elettronica e dalla realizzazione in proprio di strumenti e apparecchi vari, il nostro presidente ha coronato la sua carriera di ricercatore con una laurea nel settore a lui più congegnale, quello della geologia e del carsismo.

Noi tutti non possiamo che fargli i più vivi complimenti e gridare: BRAVO SERGIO!!

Foto di Alberto Maizan.

 


mercoledì 2 marzo 2016

Nel cuore del Carso

Venerdì 4 marzo, alle ore 18.30 allo Speleovivarium Erwin Pichl, Roberto Ferrari presenterà "Nel cuore del Carso", letture di Gabriella Graziuso accompagnate dalle musiche di Federico Ferrari.

L’evento si svolgerà in collaborazione con il Museo civico di Storia Naturale, ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti.Il Carso, un territorio antropizzato favorevole al passaggio ed incontro di genti e culture. Qui, la natura, quasi gelosa, ha voluto tutelarsi mostrando agli uomini un suolo magro, battuto dal vento e povero d’acqua; essa ha rivelato a poco a poco i suoi segreti a volte nascosti sotto la superficie. Quest’area denominata Carso è stata la prima ad essere studiata per i suoi fenomeni superficiali ed ipogei, tanto da aver contribuito a definire questi  con il termine “Carsismo”.
Ora questo territorio  è quasi un parco, amato e conosciuto dalle genti che vi abitano, attraversato da un confine che, grazie anche alle direttive europee, sta diventando sempre più lieve e percorribile. La presentazione di Roberto Ferrari ci porterà a spasso per questo territorio carsico e la voce di Gabriella Graziuso evocherà le emozioni di autori come Dante Canarella, Scipio Slataper, Maria Chiara Coco, i quali - in prosa e poesia - hanno saputo descrivere ed amare il Carso nei suoi colori, nei suoi misteri e nelle sue forme.
Le letture saranno accompagnate dalle musiche originali di Federico Ferrari, eseguite dall'autore.